FTIS – Specializzazione
Licenza
Teologia sistematica – II: «”Ecclesia semper reformanda”. Origine e senso di un principio ecclesiologico»
Codice Insegnamento: S-18TS02
Anno di corso: Discipline a scelta
Tipo di insegnamento: OBBLIGATORIO
Crediti: 3
Ore: 24
Lingua in cui viene erogato il corso: Italiano
Metodo di insegnamento: Didattica formale/lezioni frontali
Tipo di esame: Prova Orale
- Teologia Fondamentale
- Teologia Sistematica
- Studi Biblici
- Teologia Morale
- Teologia Pastorale
- Teologia Spirituale
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Nel contesto ecclesiale attuale ritorna con frequenza sempre maggiore il richiamo alla riforma della Chiesa, sollecitata negli ultimi anni in modo particolare da papa Francesco. Il corso vorrebbe indagare le ragioni non semplicemente congiunturali della riforma della Chiesa e considerare quali aspetti della vita ecclesiale richiedano oggi un processo di riforma.
Programma:
Si prende avvio da una ricerca di carattere storico-teologico per individuare quando e perché appare il brocardo Ecclesia semper reformanda. In un secondo momento, stante il giubileo della Riforma appena trascorso, si presterà attenzione alle ragioni individuate da Lutero per proporre una riforma della Chiesa e alle trasformazioni che dette ragioni avrebbero dovuto implicare (verrà prestata attenzione soprattutto al ministero). In terzo luogo, uno sguardo al Vaticano II aiuterà a capire in che modo l’ultimo Concilio abbia immaginato il rinnovamento della Chiesa e come in esso alcuni aspetti della Riforma siano stati accolti dopo alcuni secoli di opposizione. In questo terzo momento si affronterà anche la questione dell’interpretazione globale del Vaticano II in rapporto al periodo precedente (continuità o discontinuità?). In un quarto capitolo si cercherà di capire quali siano gli ambiti principali di riforma che, sotto lo stimolo soprattutto di papa Francesco, appaiono urgenti (sinodalità, povertà, riformulazione delle dottrine). In quest’ultimo capitolo tra i documenti pontifici si presterà attenzione in particolare all’Esortazione apostolica Evangelii gaudium.
In conclusione, si proporrà una riflessione di carattere sistematico sul significato della riforma mai compiuta della Chiesa.
Avvertenze:
Si prende avvio da una ricerca di carattere storico-teologico per individuare quando e perché appare il brocardo Ecclesia semper reformanda. In un secondo momento, stante il giubileo della Riforma appena trascorso, si presterà attenzione alle ragioni individuate da Lutero per proporre una riforma della Chiesa e alle trasformazioni che dette ragioni avrebbero dovuto implicare (verrà prestata attenzione soprattutto al ministero). In terzo luogo, uno sguardo al Vaticano II aiuterà a capire in che modo l’ultimo Concilio abbia immaginato il rinnovamento della Chiesa e come in esso alcuni aspetti della Riforma siano stati accolti dopo alcuni secoli di opposizione. In questo terzo momento si affronterà anche la questione dell’interpretazione globale del Vaticano II in rapporto al periodo precedente (continuità o discontinuità?). In un quarto capitolo si cercherà di capire quali siano gli ambiti principali di riforma che, sotto lo stimolo soprattutto di papa Francesco, appaiono urgenti (sinodalità, povertà, riformulazione delle dottrine). In quest’ultimo capitolo tra i documenti pontifici si presterà attenzione in particolare all’Esortazione apostolica Evangelii gaudium.
In conclusione, si proporrà una riflessione di carattere sistematico sul significato della riforma mai compiuta della Chiesa.
Bibliografia:
Y.M. Congar, Vera e falsa riforma nella Chiesa, Jaca Book, Milano 1995; Id., Per una Chiesa serva e povera, Qiqajon – Comunità di Bose, Magnago (BI) 2014; G. Lafont, Immaginare la Chiesa cattolica. Linee e approfondimenti per un nuovo dire e un nuovo fare della comunità cristiana, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 1998; M. Wirz (ed.), Riformare insieme la Chiesa, Qiqajon – Comunità di Bose, Magnago (BI) 2016; A. Spadaro – C.M. Galli (ed.), La riforma e le riforme nella Chiesa, Queriniana, Brescia 2017.