Grazie, don Massimo

per 8 anni Preside della Facoltà


La comunità accademica e tutto il personale della Facoltà si associano a don Ezio Prato nel ringraziare don Massimo Epis, guida della Facoltà in questi otto anni.

 

Per dire un “grazie” sincero a don Massimo, non mi soffermo su quanto messo in opera in Facoltà in questi otto anni della sua presidenza. Vorrei piuttosto sottolineare un tratto dello stile con cui essa è stata esercitata, il tratto cioè della condivisione, una condivisione fatta di ascolto e di disponibilità a un confronto reale. Chi guida ha il compito e il dovere di decidere, negli ambiti di sua pertinenza, ma è diverso che ciò accada in solitaria oppure dentro un reale paragone. Si fa più fatica, è più laborioso, ma si sbaglia forse di meno e l’istituzione ne ha un beneficio. Certo, ci vuole un po’ di umiltà. Quello di don Massimo non è stato certamente il metodo dell’“uomo solo al comando”. Nel momento in cui nella Chiesa si parla molto di sinodalità, potremmo dire, a mo’ di battuta, che c’è anche chi prova a viverla.

L’uomo si rivela e misura nella quotidianità, ma anche nelle circostanze eccezionali. Di questo tipo sono stati, purtroppo, i giorni del Covid. In quei mesi, don Massimo, fisicamente presente in Facoltà anche nel tempo delle più rigide restrizioni, è stato punto di riferimento e di raccordo: ha accompagnato la costruzione di una didattica online di cui la nostra Facoltà, come molte altre istituzioni, ha dovuto dotarsi e ha guidato il ritorno alla normalità, vagliando e adottando protocolli sanitari e misure di sicurezza, che hanno comportato anche l’assunzione di significative responsabilità personali. Insomma, il capitano non ha abbandonato la nave neanche nel tempo della tempesta. Anche per questo, e per molto altro, un grazie rotondo, certamente non solo da parte mia.

Ezio Prato

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