FTIS – Specializzazione
Licenza
Teologia pastorale fondamentale: «Milano come Ninive. Il presente urbano del cristianesimo e il suo futuro»
Codice Insegnamento: S-18TP01
Anno di corso: Discipline a scelta
Tipo di insegnamento: OBBLIGATORIO
Crediti: 6
Ore: 48
Lingua in cui viene erogato il corso: Italiano
Metodo di insegnamento: Didattica formale/lezioni frontali
Tipo di esame: Prova scritta e orale
- Teologia Fondamentale
- Teologia Sistematica
- Studi Biblici
- Teologia Morale
- Teologia Pastorale
- Teologia Spirituale
- –
Programma:
Il voluto rimando ad una lettera pastorale del cardinale Carlo Maria Martini (Alzati, va’ a Ninive, la grande città, 1991), allora Arcivescovo di Milano, delinea in modo chiaro anche se figurato il tema del corso: la città e il suo influsso sull’esperienza cristiana. Tutto il XX e anche questo nostro secolo vedono il fenomeno urbano come uno degli attori principali nella costruzione della società e delle sue culture, nella delineazione degli scenari di vita, nella riconfigurazione dell’esperienza religiosa e nella percezione della dimensione trascendente che struttura l’esperienza umana. Proprio per la sua dimensione di incarnazione, alleanza, assunzione e trasfigurazione dell’umano, anche il cristianesimo è chiamato a confrontarsi con un simile fenomeno. La stessa teologia non poteva esimersi da un confronto che c’è stato e ha segnato in modo indelebile tutti gli attori in gioco dentro questo scambio.
Il corso affronta il tema della città articolando la riflessione in sei momenti, che mostrano da altrettante prospettive la volontà della teologia di misurarsi con il fenomeno urbano. Un primo momento (le prime sei ore del corso) ha il compito di istruire la questione, attraverso la lettura del magistero degli ultimi arcivescovi di Milano (da Montini a Scola), e assumendo le loro riflessioni pastorali come lo spazio di emersione delle domande e delle sfide che il contesto urbano (la città in tutte le sue dimensioni: sociali, economiche, culturali e simboliche) pone all’esperienza cristiana e alla vita ecclesiale.
Un secondo momento, più disteso (le successive dodici ore), continua l’istruzione della questione allargando l’analisi del magistero ecclesiale alla sua dimensione cattolica, toccando il magistero degli ultimi papi (da Paolo VI a Francesco) come pure quello di alcuni episcopati (europei e dell’America Latina). La categoria dei segni dei tempi è lo strumento che a partire dal concilio Vaticano II consente un approccio al nostro tema meno deduttivo e più fenomenologico ed ermeneutico: è possibile leggere la città (anche le grandi megalopoli globali di oggi e di domani), come uno degli scenari dentro il quale prendono forma la rivelazione cristiana e il cammino del popolo di Dio dentro la storia.
In un terzo momento (sei ore) verrà avviata l’interrogazione critica. La raccolta dei principali risultati della riflessione sociologica ed antropologica sulla città ci consentirà di comprendere i motivi della forza simbolica insita nel fenomeno urbano e nel concetto di città, impiegati per dire le ragioni sia positive che negative dei legami che tengono uniti gli individui e i gruppi sociali, ne esprimono l’identità e la ricerca di senso e di verità. È possibile così in un quarto momento (otto ore) fermarsi a comprendere le ragioni del forte impatto che l’esperienza urbana ha avuto nel XX secolo sulle Chiese europee: dalla Missione di Francia in poi il cristianesimo ha visto nella città lo strumento in grado di decostruire una rappresentazione della fede prigioniera di un immaginario che fatichiamo a superare. Possiamo così sviluppare in una quinta tappa (otto ore) le ragioni di una odierna teologia della città: in quale modo le argomentazioni di teologi del calibro di Agostino e Tommaso, oppure le ricostruzioni figurative dei testi biblici permettono al pensiero cristiano di assumere la città come lo strumento che ci rivela il disegno salvifico di Dio in atto dentro la storia degli uomini, trasformando grazie al registro escatologico il nostro presente in una anticipazione di dimensioni ed esperienze che appartengono al piano originario (e finale) di Dio.
L’ultima porzione (otto ore) verrà dedicata alla presentazione del metodo teologico-pratico che ha accompagnato tutto lo svolgimento del corso, per consentire agli studenti di assumere in modo pieno ed autonomo questo metodo di ricerca teologica.
Avvertenze:
Il voluto rimando ad una lettera pastorale del cardinale Carlo Maria Martini (Alzati, va’ a Ninive, la grande città, 1991), allora Arcivescovo di Milano, delinea in modo chiaro anche se figurato il tema del corso: la città e il suo influsso sull’esperienza cristiana. Tutto il XX e anche questo nostro secolo vedono il fenomeno urbano come uno degli attori principali nella costruzione della società e delle sue culture, nella delineazione degli scenari di vita, nella riconfigurazione dell’esperienza religiosa e nella percezione della dimensione trascendente che struttura l’esperienza umana. Proprio per la sua dimensione di incarnazione, alleanza, assunzione e trasfigurazione dell’umano, anche il cristianesimo è chiamato a confrontarsi con un simile fenomeno. La stessa teologia non poteva esimersi da un confronto che c’è stato e ha segnato in modo indelebile tutti gli attori in gioco dentro questo scambio.
Il corso affronta il tema della città articolando la riflessione in sei momenti, che mostrano da altrettante prospettive la volontà della teologia di misurarsi con il fenomeno urbano. Un primo momento (le prime sei ore del corso) ha il compito di istruire la questione, attraverso la lettura del magistero degli ultimi arcivescovi di Milano (da Montini a Scola), e assumendo le loro riflessioni pastorali come lo spazio di emersione delle domande e delle sfide che il contesto urbano (la città in tutte le sue dimensioni: sociali, economiche, culturali e simboliche) pone all’esperienza cristiana e alla vita ecclesiale.
Un secondo momento, più disteso (le successive dodici ore), continua l’istruzione della questione allargando l’analisi del magistero ecclesiale alla sua dimensione cattolica, toccando il magistero degli ultimi papi (da Paolo VI a Francesco) come pure quello di alcuni episcopati (europei e dell’America Latina). La categoria dei segni dei tempi è lo strumento che a partire dal concilio Vaticano II consente un approccio al nostro tema meno deduttivo e più fenomenologico ed ermeneutico: è possibile leggere la città (anche le grandi megalopoli globali di oggi e di domani), come uno degli scenari dentro il quale prendono forma la rivelazione cristiana e il cammino del popolo di Dio dentro la storia.
In un terzo momento (sei ore) verrà avviata l’interrogazione critica. La raccolta dei principali risultati della riflessione sociologica ed antropologica sulla città ci consentirà di comprendere i motivi della forza simbolica insita nel fenomeno urbano e nel concetto di città, impiegati per dire le ragioni sia positive che negative dei legami che tengono uniti gli individui e i gruppi sociali, ne esprimono l’identità e la ricerca di senso e di verità. È possibile così in un quarto momento (otto ore) fermarsi a comprendere le ragioni del forte impatto che l’esperienza urbana ha avuto nel XX secolo sulle Chiese europee: dalla Missione di Francia in poi il cristianesimo ha visto nella città lo strumento in grado di decostruire una rappresentazione della fede prigioniera di un immaginario che fatichiamo a superare. Possiamo così sviluppare in una quinta tappa (otto ore) le ragioni di una odierna teologia della città: in quale modo le argomentazioni di teologi del calibro di Agostino e Tommaso, oppure le ricostruzioni figurative dei testi biblici permettono al pensiero cristiano di assumere la città come lo strumento che ci rivela il disegno salvifico di Dio in atto dentro la storia degli uomini, trasformando grazie al registro escatologico il nostro presente in una anticipazione di dimensioni ed esperienze che appartengono al piano originario (e finale) di Dio.
L’ultima porzione (otto ore) verrà dedicata alla presentazione del metodo teologico-pratico che ha accompagnato tutto lo svolgimento del corso, per consentire agli studenti di assumere in modo pieno ed autonomo questo metodo di ricerca teologica.
Bibliografia:
J. Comblin, Teologia della città, Cittadella, Assisi 1971; G. Frosini, Babele e Gerusalemme? Per una teologia della città, Paoline, Cinisello Balsamo 1992; M. Magati – G. Sapelli (ed.), Progetto Milano. Idee e proposte per la città di domani, Bruno Mondadori, Milano 2012; C. Galli, Dio vive in città. Verso una nuova pastorale urbana, LEV, Città del Vaticano 2014; L. Martinez Sistach (ed.), La pastorale delle grandi città, LEV, Città del Vaticano 2015.